Segrate: "la rinascita"

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Una stagione di ciclocross dura circa quattro mesi, ma per ottenere qualche buon risultato è necessario cominciare a prepararsi prima del suo inizio. Io che vivo il ciclocross con libertà di scegliere se prepararmi o meno, questa estate al contrario di tutte le altre, ho fatto un po' di km per non dover ripartire da zero dalla prima gara. La scelta è stata un po' condizionata dalla maglia che indosso, perchè si sa che il pubblico del cross si aspetta qualcosa in più da chi è fasciato del tricolore e in fondo me lo aspetto anche io.

Tutti sanno che nella vita si fanno programmi, ma poi come vanno le cose, nessuno lo può sapere con certezza. Ed ecco che sul più bello, quando pensi che tutto giri bene, che sei felice e che nel tuo piccolo non ti manca niente, ti arriva una bella legnata. Tutto ciò di cui prima ti importava, si avvolge come fosse un tornado e focalizzi le energie solo su quello che sta accadendo. Non capisci più il significato della vita, mille domande e zero risposte. Quando ti trovi in certe situazioni, puoi cercare di spiegare cosa provi, ma solo chi ha subito questo genere di cose, può davvero capire come ci si senta dentro. A quanto sia difficile stare lì, impotenti, ad aspettare che succeda qualcosa. Ero arrivata a pensare che non avrei nemmeno fatto una gara, poco importava in quelle settimane, c'era altro del quale preoccuparsi. Con il passare dei giorni, non sapendo ancora nulla di concreto e con il morale sotto un metro di terra, perchè nessuno dava buone speranze, ho cominciato a cedere con la testa, sembrava di impazzire! E' in questo frangente che devo ringraziare di cuore, tutte quelle persone che a loro modo, sono state vicino a me ed alla mia famiglia; dai parenti stretti, agli amici, ai clienti del negozio. Tutti insieme, in questo mese lunghissimo avete contribuito a non farci mollare, come fossimo alla gara più dura del ciclocross. Una frase di una persona che ha vissuto un periodo difficile, la ricorderò sempre: "Cri ora è tempo di combattere, non mollare, non abbatterti, tipo quando corri... faccio il tifo amica mia!". Tutto può fare. Eh così, con il papà che chiedeva se le bici erano pronte e la mamma che diceva "guai a voi se non andate al ciclocross", il 15 ottobre sono risalita in sella senza nemmeno sapere dove stessi andando e mentre pedalavo, sono stata interrotta dalla telefonata più bella della mia vita, "negativo".

E' da quel giorno che ho di nuovo in testa che tutto può succedere, che non bisogna mai darsi per vinti e che la vita a volte è proprio bastarda! Ma nonostante tutto, bisogna cercare di avere uno spirito positivo, perchè può non sembrare, ma fa la differenza.


La gara di Segrate, facente parte del trofeo Palzola, è stata una delle corse "sentimentalmente" più difficili, una corsa nella corsa. Mentre pedalavo, la testa ripercorreva tutto quello che in quei giorni avevo passato, invece il corpo chiedeva gentilmente di fare meno fatica. E' stata forse l'unica volta in cui ho pensato di ritirarmi, ma non potevo, tra l'arrendersi e il lottare ho preferito lottare. Non avrebbe avuto senso fermarsi. 
Della gara ho poco da raccontare, se non che c'erano avversarie preparate ed agguerrite, parecchia gente ad incitare, un bellissimo percorso che rifarei volentieri (in altre condizioni psicofisiche) ed una premiazione davvero consistente!
La "nota" positiva della gara è stata quella di non aver mollato nonostante tutto, così da riuscire ad approfittare di un errore di Silvia Bertocco, che era al comando della gara Women1 concludendo così, al primo posto della mia categoria e al quinto posto assoluto. 

Come penso sappiate, non mi accontento di rimanere dietro a guardare i numeri dorsali delle avversarie, quindi un po' alla volta cercherò di guadagnare posizioni, e di riportarmi in vetta alle classifiche assolute.



Classifica:
1^ Di Prima Daniela W2
2^ Etossi Simona W2
3^ Bellatti Sabrina W2
4^ Caldiroli Laura W2
5^ Cortinovis Cristina 1^W1
6^ Bertocco Silvia W1
7^
8^
9^
10^