"Tappa" in terra veneta

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Lombardia e Piemonte sono le regioni dove di solito vado a gareggiare, ma domenica 25 ottobre ho avuto la possibilità ed il piacere di correre in terra veneta, in quel di Fossona di Cervarese, gara organizzata dalla squadra Pengo. Anche qui come da noi, quasi siccità! Terreno solo umido e un po' scivoloso nelle curve, per il resto scorrevole. Un percorso veramente ben disegnato, non mancava nulla, sali scendi, ostacoli, curve e rettilinei; bisognava guidare ma anche spingere, corsie larghe quasi ovunque. Qualcuno so che pensa siano percorsi da "passeggiate", ma credo che per lo spazio a disposizione sia stato fatto un percorso veramente interessante. Dovreste vedere su che percorsi corriamo sul territorio di Varese, poi molto probabilmente cambiereste idea!
Con stupore mio e dei presenti, al nastro di partenza ci presentiamo in ben dieci donne. Anche nelle altre categorie ci sono parecchi iscritti, per un totale di oltre cento partecipanti.
Non conosco tutte le donne presenti, ma so per certo che la "battaglia" nella mia categoria, sarà con la due volte campionessa italiana Sabrina Masin. 
L'unica pecca della giornata, è stata la partenza delle donne dopo soli dieci secondi da quella dei supergentleman B; inutile dire che dopo pochi metri, ce li siamo trovati davanti. Come ben pensavo, per me che ero a ruota della Masin, i sorpassi sono stati parecchio insidiosi, una lombarda in casa loro... sapete come funziona, no? Nella prima parte di percorso si saliva, si costeggiava una riva e si scendeva. In discesa, nonostante chiedessi strada anche io, non sono riuscita a passare (si faceva uno per volta), così la Masin riusciva ad avvantaggiarsi. Poi veniva affrontato un tratto tecnico, dove se provavi a stringere la curva per sorpassare, potevi finire a terra, visto che il prato era umido e scivoloso. Riesco a riprendere la sua ruota in un breve tratto di rettilineo, ma sento che le gambe sono legnose e non riesco a spingere come vorrei. Altro tratto tecnico, altri sorpassi e ancora non mi lasciano passare, poco male, perchè comunque da lì a breve avrei perso la ruota, il mio ritmo stava calando notevolmente. La mia condizione, la gara del giorno precedente e gli strappetti da fare parecchie volte, mi avevano davvero massacrata! Giro dopo giro, anche la Granzotto si avvicina a me e prende il comando, questa stagione ha davvero una buona gamba, bello vedere che anche altre donne "crescono" nel ciclocross, più siamo competitive tra di noi, più ci divertiamo! Tengo fino all'ultimo giro e mezzo, poi sono veramente esausta, cedo e devo riprendere un po' fiato. Così anche Tatiana Cappellaro new entry nel ciclocross, mi raggiunge, ma so che ho ancora il mio "turbo" finale da giocarmi e così sugli ostacoli do' un'accelerata e giungo al traguardo terza assoluta (ancora!) e seconda di categoria.
Bella giornata, bel percorso, bell'esperienza in terra veneta che non sia una gara titolata e bella la vostra accoglienza nei miei confronti. Se avrò la possibilità, verrò con molto piacere a correre ancora da voi.


Classifica:

1^ Sabrina Masin - donne A
2^ Lauretta Granzotto - 1^ donne B
3^ Cristina Cortinovis - donne A
4^ Tatiana Cappellaro - donne A
5^ Ilenia Ballin - donne B
6^ Daniela Meneghini - donne B
7^ Maria Rosaria Chiacchio - donne B
8^ Albes Ottoboni - donne B
9^ Marina Dal Martello - donne B
10^ Gina Pantesotti - donne B

Segrate, un anno dopo.

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foto G. Buschini
Altro weekend, altre corse. Sabato in quel di Segrate, si è svolta la competizione che lo scorso hanno aveva inaugurato la stagione del trofeo Palzola. Un percorso vario, a mio parere molto bello, ricavato in un parchetto nel cuore della cittadina milanese, per nulla scontato e semplice. C'era parecchio da guidare ed essendo stato fatto a ridosso di una collinetta, c'erano cambi di ritmo ogni due per tre.
Clima decisamente caldo per la stagione corrente, con terreno asciutto e scorrevole. 
Otto al via, tre donne A e cinque B. Partenza subito veloce, con in testa Daniela Di Prima, che arriva dalle granfondo, Laura Caldiroli veterana dei ciclocross e in terza posizione a battagliare con Silvia Bertocco, ci sono io. Dopo un giro, le prime due prendono il largo ed io fatico a tenere il ritmo, tant'è che la Bertocco, cresciuta molto non solo di gamba ma anche in tecnica, me la sento con il fiato sul collo. Fino a metà gara fatico un po' a carburare, sento le gambe un po' pesanti, che non spingono a dovere, non che io riesca a spingere chissà quanto! Dopo la metà gara, la pedalata la sento più fluida e il fiato è meno corto. Finalmente riesco a rilanciare come si deve, su di sella e giù un dente. Dopo qualche scatto riesco a staccare Bertocco e comincio come al solito, la mia corsa in solitaria. Ogni tanto riesco ad accodarmi a qualche gentleman e quindi ad avvantaggiarmi ulteriormente. Sbircio dietro per vedere quanto margine ho preso, ma non mi accontento e cerco di aumentare, così da fare allenamento e così per essere un po' più tranquilla.
foto G. Buschini
Terza assoluta al traguardo e prima di categoria. Contenta per aver sentito piccoli miglioramenti a livello fisico e per aver gareggiato su uno dei percorsi che preferisco. Ottima l'organizzazione, dal pre al dopo gara, con il ristoro che non lascia mai a bocca asciutta!



Classifica:

1^ Daniela Di Prima - donne B
2^ Laura Caldiroli - donne B
3^ Cristina Cortinovis - 1^ donne A
4^ Silvia Bertocco - donne A
5^ Roberta Frigeri - donne B
6^ Paola Cantamessa - donne B
7^ Lucia Rossi - donne A
8^ Roberta Nicolini - donneB

Che randellata!

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©Maurizio Pozzi
La seconda gara alla quale ho partecipato è del criterium varesino. Anche in questa stagione purtroppo, ci saranno gare in concomitanza, infatti a Lonate Ceppino, i partecipanti di alcune categorie erano davvero pochi. E' stato così anche per la mia categoria, nella quale eravamo in quattro, equamente divise: Caldiroli,Frigeri nelle W2 e Rossi ed io nelle W1.
La mia gara è stata un semi calvario dall'inizio alla fine e non sto a dire cosa ho o non ho passato nei giorni precedenti, perchè altrimenti certa gente mormoreggerà la frase "ecco le scuse".
La mia condizione è quella che è, per cui sto raccogliendo quello che ho seminato.
Sapevo benissimo che questo tracciato parecchio strano, anzi per usare un termine non ciclistico direi, insipido, era favorevole a gambe che spingono "un dente" in più, quindi alla Caldiroli (che se non ricordo male, vinse nella scorsa stagione). Nonostante le secchiate d'acqua piovute dal cielo tutta la settimana precedente, il terreno risultava gnucco o al massimo in alcuni tratti, si trovava "il pongo" che fa appiccicare i tubolari, ma che non è fango, come qualcuno ha azzardato a chiamarlo. Insomma un altro cross praticamente al secco!
Dalla partenza all'arrivo, sono rimasta in seconda posizione assoluta, gareggiando sola con me stessa. All'inizio ho perso subito la ruota della Caldiroli ed ho fatto perdere la mia ruota a Frigeri e Rossi, ma nonostante ciò, ho perso talmente tanto terreno dalla prima, che sono stata doppiata! Non mi accadeva da parecchio tempo. C'è anche da dire che il percorso non era molto lungo, infatti il giro più veloce è stato fatto in poco più di quattro minuti. Un giro un po' da trottole.
Come dicevo, gara un po' così, senza gusto, con praticamente nulla da raccontare.
L'unica cosa della quale ero e sono davvero soddisfatta, è  quella che riguarda i miei "Raglini" che da poco approdati ai ciclocross, si stanno facendo vedere e portano il nostro Raglia team a scalare classifiche di categoria e di società.
Il prossimo appuntamento crossistico sarà su di un percorso davvero spettacolare!


Classifica:
1^ Laura Caldiroli W2
2^ Cristina Cortinovis 1^W1
3^ Roberta Frigeri W2
4^ Lucia Rossi W1

E' l'ora del ciclocross!

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Ed eccomi qui, dopo un anno di "abbandono" a raccontare a mio modo, delle gare alle quali partecipo.

Ottobre è tempo di ciclocross e da ormai parecchi anni, l'apertura della stagione delle due ruote infangate, la fa il trofeo lombardo-piemontese, intitolato trofeo Palzola.

Per quanto mi riguarda, in questa stagione farò le gare che più mi piacciono, scartando quelle che di ciclocross hanno ben poco. 
Quest'anno avevo l'intenzione di partire con un po' più di gamba della scorsa stagione ma, anche questa volta, un intoppo! La ruota gira e dopo aver passato odissee con mio papà esattamente un anno fa, con mio fratello questa estate, tocca a me. Una caduta "casalinga", ha scatenato un problema fisico che probabilmente sarebbe comunque saltato fuori strada facendo. Per tirarla breve e con parole semplici, la mia "coda" (il coccige), ha deciso di "spostarsi" e di non farmi più sedere. Per fortuna, nulla di rotto o lussato, ma uno stop di un mese e mezzo è stato doveroso. La situazione ora è decisamente migliorata e qui, devo ringraziare l'osteopata e fisioterapista che mi sta seguendo, Bruna Cancelli... eh sì, qualcuno se la ricorderà sicuramente. Niente di meglio che essere seguita da una persona che conosce a menadito gli sforzi che fai!



La prima gara, come scritto sopra, del trofeo Palzola, è stata Cavallirio nella provincia di Novara. Nulla a che vedere con il circuito di qualche anno fa, tutto completamente diverso, molto tecnico ma anche da spingere e per nulla pericoloso.

Dieci donne alla partenza tra woman1 e 2, niente male. "Via!", si agganciano le tacchette e si comincia. Sono subito davanti, disegno bene le prime curve e ai primi ostacoli, mi ritrovo ad aver staccato già le mie avversarie. Mi sembra un po' strano, perchè pensavo di soffrire soprattuto in partenza, invece mi ritrovo in testa. So che non sarà tutto rose e fiori, perchè non ho ritmo di gara nelle gambe, mentre alcune delle altre atlete arrivano dalla stagione su strada ed mtb. Quasi un giro al comando, poi come immaginavo la mia pedalata si fa un po' più pesante e quindi l'unica soluzione è respirare e alleggerire il rapporto, anche perchè ancora, non riesco a spingere.

Simona Etossi, ha un bel passo, si porta in testa e si allontana. Anche Sabrina Bellatti e Martina Galliani mi raggiungono e mi sorpassano. Non mollo, il tifo come al solito c'è un po' per tutti, ma io ne ho uno in particolare, che è quello di mia nipotina Elena, che sin da piccola segue con divertimento il ciclocross. Da quest'anno oltre a gridare "dai zia non mollare!", si è data al passaggio borraccia... e lo fa egregiamente! Mi ha fatto troppo ridere quando a fine gara, mi dice: "zia sei stata brava, ma bevi come un cammello!"

La Galliani che è della mia categoria è poco più avanti, la tengo nel mirino e resto concentrata a guidare. In questo circuito se guidi bene sei a metà dell'opera. Un suo errore in una curva, dovuto anche alla stanchezza, come poi mi dirà a fine gara, mi dà la possibilità di avvicinarmi e passarla; questi sono gli attimi in cui devi tirar dritto, spingere e non sbagliare! Più aumentano i minuti di gara più vado, il mio motore funziona così. Il fiato corto passa, le gambe girano tonde e il ritmo aumenta. Ogni tanto sbircio dietro, ma non sono tranquilla, perchè da quest'anno finalmente, ci sono i box per il cambio bici. Dico finalmente perchè così abbiamo raggiunto una pulizia quasi totale, di gente che attraversa i percorsi per spostarsi da una parte all'altra del tracciato con le bici di scorta, non considerando che mettono a repentaglio loro stessi e soprattutto chi corre. In questo modo tutti hanno le stesse possibilità. Quindi più prendi vantaggio, meglio è, in caso di guasto meccanico.

Il suono della campana è un sollievo, ultimo giro! Braccia alzate al traguardo e terzo posto di categoria; pensavo decisamente peggio, invece sono stata molto soddisfatta!



Classifica:

1^ Simona Etossi W2
2^ Sabrina Bellatti W2
3^ Cristina Cortinovis 1^ W1
4^ Paola Cantamessa W2
5^ Clara Perletti W2
6^ Silvia Bertocco W1
7^ Samantha Profumo W2
8^ Lucia Rossi W1
9^ Roberta Nicolini W2
10^ Martina Galliani W1


Segrate: "la rinascita"

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Una stagione di ciclocross dura circa quattro mesi, ma per ottenere qualche buon risultato è necessario cominciare a prepararsi prima del suo inizio. Io che vivo il ciclocross con libertà di scegliere se prepararmi o meno, questa estate al contrario di tutte le altre, ho fatto un po' di km per non dover ripartire da zero dalla prima gara. La scelta è stata un po' condizionata dalla maglia che indosso, perchè si sa che il pubblico del cross si aspetta qualcosa in più da chi è fasciato del tricolore e in fondo me lo aspetto anche io.

Tutti sanno che nella vita si fanno programmi, ma poi come vanno le cose, nessuno lo può sapere con certezza. Ed ecco che sul più bello, quando pensi che tutto giri bene, che sei felice e che nel tuo piccolo non ti manca niente, ti arriva una bella legnata. Tutto ciò di cui prima ti importava, si avvolge come fosse un tornado e focalizzi le energie solo su quello che sta accadendo. Non capisci più il significato della vita, mille domande e zero risposte. Quando ti trovi in certe situazioni, puoi cercare di spiegare cosa provi, ma solo chi ha subito questo genere di cose, può davvero capire come ci si senta dentro. A quanto sia difficile stare lì, impotenti, ad aspettare che succeda qualcosa. Ero arrivata a pensare che non avrei nemmeno fatto una gara, poco importava in quelle settimane, c'era altro del quale preoccuparsi. Con il passare dei giorni, non sapendo ancora nulla di concreto e con il morale sotto un metro di terra, perchè nessuno dava buone speranze, ho cominciato a cedere con la testa, sembrava di impazzire! E' in questo frangente che devo ringraziare di cuore, tutte quelle persone che a loro modo, sono state vicino a me ed alla mia famiglia; dai parenti stretti, agli amici, ai clienti del negozio. Tutti insieme, in questo mese lunghissimo avete contribuito a non farci mollare, come fossimo alla gara più dura del ciclocross. Una frase di una persona che ha vissuto un periodo difficile, la ricorderò sempre: "Cri ora è tempo di combattere, non mollare, non abbatterti, tipo quando corri... faccio il tifo amica mia!". Tutto può fare. Eh così, con il papà che chiedeva se le bici erano pronte e la mamma che diceva "guai a voi se non andate al ciclocross", il 15 ottobre sono risalita in sella senza nemmeno sapere dove stessi andando e mentre pedalavo, sono stata interrotta dalla telefonata più bella della mia vita, "negativo".

E' da quel giorno che ho di nuovo in testa che tutto può succedere, che non bisogna mai darsi per vinti e che la vita a volte è proprio bastarda! Ma nonostante tutto, bisogna cercare di avere uno spirito positivo, perchè può non sembrare, ma fa la differenza.


La gara di Segrate, facente parte del trofeo Palzola, è stata una delle corse "sentimentalmente" più difficili, una corsa nella corsa. Mentre pedalavo, la testa ripercorreva tutto quello che in quei giorni avevo passato, invece il corpo chiedeva gentilmente di fare meno fatica. E' stata forse l'unica volta in cui ho pensato di ritirarmi, ma non potevo, tra l'arrendersi e il lottare ho preferito lottare. Non avrebbe avuto senso fermarsi. 
Della gara ho poco da raccontare, se non che c'erano avversarie preparate ed agguerrite, parecchia gente ad incitare, un bellissimo percorso che rifarei volentieri (in altre condizioni psicofisiche) ed una premiazione davvero consistente!
La "nota" positiva della gara è stata quella di non aver mollato nonostante tutto, così da riuscire ad approfittare di un errore di Silvia Bertocco, che era al comando della gara Women1 concludendo così, al primo posto della mia categoria e al quinto posto assoluto. 

Come penso sappiate, non mi accontento di rimanere dietro a guardare i numeri dorsali delle avversarie, quindi un po' alla volta cercherò di guadagnare posizioni, e di riportarmi in vetta alle classifiche assolute.



Classifica:
1^ Di Prima Daniela W2
2^ Etossi Simona W2
3^ Bellatti Sabrina W2
4^ Caldiroli Laura W2
5^ Cortinovis Cristina 1^W1
6^ Bertocco Silvia W1
7^
8^
9^
10^

Auzate: ultimo trionfo

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1 CORTINOVIS CRISTINA W1 
2 BELLATTI SABRINA W2
3 DI PRIMA DANIELA W2 
4 PROFUMO SAMANTHA W1 
5 BERTOCCO SILVIA W1 
6 ROSSI LUCIA W1 
7 MICHIELETTI MAGDA W2 
8 PERLETTI CLARA W3 
9 CALCAGNILE SILVIA W2 
10 CANTAMESSA PAOLA W2

Campionato italiano staffetta

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Altro appuntamento importante per la stagione crossistica è il campionato italiano a staffetta. Quest'anno è stato organizzato egregiamente dal team Skorpioni, presieduto dalla biker Alessia Della Valle e dal team manager Alberto Ballotta. Ottima anche la location, in quel di Golasecca, ospitati nella tenuta di Giuliana Tovaglieri, nota biker. Un percorso ottimamente tracciato, molto vario e duro, con ampie corsie dove nessuno si è potuto lamentare per i sorpassi.
Anche questa volta ho corso a fianco dell'amica Bellatti Sabrina che nelle ultime gare aveva ben figurato. La mia condizione non era ottimale, reduce da una settimana di aerosol e da stanchezza per aver corso tutta la stagione. Decidiamo insieme che sarà lei a partire per prima, in modo che se ci avessero raggiunte i superA, lei avrebbe fatto un giro in più, proprio per la mia condizione respiratoria.
Dai rulli ho assistito ad una partenza scoppiettante, ad opera di Masin, che su questo percorso asciutto, ha dimostrato di aver stoffa e gambe. Sin da subito ha messo tra la sua bici e quella dell'Etossi, qualche metro di distacco, che poi amplierà di giro in giro anche grazie alla sua compagna di avventura Christiane Koschier, ragazza già nota a me, perchè è la sorella di una mia ex compagna di squadra di quando ero elite.
La mia compagna è in terza posizione con qualche metro di svantaggio da Simona Etossi, vincitrice il giorno prima nella staffetta mtb, in coppia con Angela Agazzone. Ci diamo il cambio e parto a tutta e nel giro di qualche centinaio di metri vado a chiudere sulla compagna di Simona, Barbara Fanchini. Affrontiamo la parte in discesa e noto che lei tende a frenare di più, così cerco di sorpassarla e verso la fine di quel tratto mi porto in seconda posizione. Ai piedi della salita però, le gambe sembrano non volerne più sapere ed il ritmo cambia, mi incarto, sono appesantita, il fiato si fa corto e il respiro "rantola". Barbara si riporta davanti e nel tratto dei filari, riesce a darmi qualche metro; tengo duro e giungo a dare il cambio a Sabrina. Io sono totalmente ko, salgo sui rulli e cerco di sciogliere e riprendere fiato. La sensazione non è delle più rosee, in cuor mio so che oggi è solo una gran fatica, se vogliamo puntare al titolo, la differenza la può fare solo la mia compagna. Non so come stia affrontando il giro, l'occhio non vede la parte centrale del percorso, quindi ci sarà un effetto sorpresa! Purtroppo la situazione peggiora ed abbiamo altri metri in più da chiudere. Riparto ma non ho nemmeno più il ritmo del giro precedente, vado a tutta ma come mi è stato detto, oggi sembra che ci sia qualcuno che mi tiene dalla sella, più di così non riesco ad andare!
Concludiamo in terza posizione, davanti a noi Etossi-Fanchini (campionesse italiane) e prime assolute le bravissime Masin-Koschier, che purtroppo non possono vestire la maglia tricolore in quanto non appartenenti alla stesso comitato.
A questo punto sorge spontanea un'osservazione, che tra l'altro ho sentito fare da più persone direttamente interessate. Per quanto riguarda la categoria Woman, visto che siamo già in poche, non sarebbe male estendere la coppia alla regione, così da dare la possibilità a a tutte le donne di competere. Questa è solo un'osservazione che non so a livello di regolamento, se sia più o meno gestibile.



Classifica:

1 Masin - Koschier
2 Etossi - Fanchini
3 Cortinovis - Bellatti
4 Corazza - Granzotto
5 Micheletti - Bertocco
6 Perletti - Rossi


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