Vai col... fango!

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A Comazzo, sotto una pioggia quasi incessante si è svolta la nona competizione del trofeo Ghidoni. Una gara spettacolare, sia per l'ambiente nel quale si è svolto, sia per il tempo che a parer mio, è quello del "vero" ciclocross.. quello che quando i "normali" guardano fuori dalla finestra, non ci pensano nemmeno a mettere il naso fuori dalla porta mentre noi, normali crossisti, non ci scomponiamo dinnanzi al clima autunnale. Il protagonista di giornata è sicuramente stato il fango, era ovunque, a fine gara anche noi ne eravamo ricoperti e le bici sembravano dei carri armati, da tanto fango si "raccoglieva". L'unica cosa noiosa è sicuramente il dopo gara, quando la bici "urla" e ti dice "lavami!". Un paio di giri per provare il percorso e mettere a puntino la bici, controlli i freni, le atmosfere delle coperture, il cambio che funzioni alla perfezione e tante piccole accortezze che dopo un paio di giri di gara, ti sembra non averle fatte. Il fango scompone un po' tutti, non si prevede quello che può succedere e infatti le classifiche di ieri non sono le "solite", c'è chi è scivolato e c'è chi è risalito. Ho visto un paio di giri della prima corsa, sembrava tutto più o meno nella norma, faticoso ma fattibile. Poi mi sono "ritirata" al caldo e preparata per la corsa, crema riscaldante e di nuovo in sella per uno pseudo riscaldamento. Ed è qui che l'amica Sabrina mi dice "guarda là!", quasi non ci credevo, c'erano più atleti di corsa che a pedalare.. il percorso era totalmente cambiato, l'erba non si vedeva più, era tutto completamente color terra. Il mio umore quando vedo il fango è sempre alto, la convinzione è più forte del solito ma... aver visto così tanti a "piedi" mi faceva pensare "se non riesco a pedalare, chi correrà per me?". Nel frattempo si concludeva la prima corsa e i visi degli arrivati, facevano pensare alla fatica che ci avrebbe aspettato... per non parlare delle bici, davano un senso di pesantezza indescrivibile! Eravamo in sette alla partenza: io, Caldiroli, Lillo, Bellatti, Perletti, Cristofori ed Etossi. Strano questo via, era più la concentrazione nello stare in equilibrio che il pensare a partire forte. Dopo qualche centinaio di metri sono riuscita ad adattarmi al terreno, devo dire che mi divertivo molto, non so perchè ma va benissimo così; la bici però cominciava già a fare "scherzi", ho guardato giù e dopo nemmeno un giro, era completamente ricoperta di fango, le corone... facevo fatica a vederle! La prima davanti era ovviamente la Caldiroli che sembrava non fare molta fatica, aveva una bella pedalata, poi io e dietro con la coda dell'occhio vedevo Bellatti ed Etossi. Dopo il primo giro eravamo tutte in "solitaria", io ho cambiato la bici ma le coperture, differenti dalla prima e un po' troppo gonfie, non tenevano alla perfezione, la Caldiroli si allontanava e dietro la Etossi che aveva superato la Bellatti, sembrava si avvicinasse sempre di più. Altro giro, altro cambio di bici ed ecco che con questa mi sento più stabile, pedalo bene, me lo sento e infatti vedo avvicinarsi la prima ed allontanarsi la terza.. il morale sale, la convinzione anche, la mia mente va da sè, la sento solo incitare. Ad ogni giro cambiavo bici, mio papà "finiva nel fosso", munito di spazzola a lavare il mezzo, lo zio Biasibetti mi passava da bere e mio fratello faceva i salti mortali per portarmi il più in fretta possibile la "prima bici". Una "combriccola di sostenitori" quasi perfetta! Dico quasi, perchè poi se gli faccio troppi complimenti, si rilassano! Però penso sul serio che senza di voi, non sarebbe la stessa cosa! Due giri al termine, il Priori dice "26 secondi di distacco". E' la volta della "seconda bici".. un giro è lungo, non vado come vorrei, cerco il tratto migliore sempre pedalando, se corro a piedi non arrivo più, da fuori mi consigliano, ma perdo terreno. Poco prima di finire il giro prendo la "prima bici", poi suona la campana.. 42 secondi di distacco, penso "ormai è andata". Intanto dietro, la Etossi cede il passo e la Bellatti riesce a passarla e a fare l'ultimo giro in terza posizione, mentre Catizzone è il primo della nostra gara ad alzare le braccia al cielo. Ritorno nel fango e rispetto a prima mi sembra di volare, vedo davanti a me che Laura fatica, fa molti tratti di corsa. Io dò tutto, forse ancora una volta aspetto troppo a provare. In cima alla collina (l'unico tratto che facevo a piedi), risalgo in bici e guardando più in là, noto che c'è sempre meno distacco. Laura tiene duro, tanto quanto basta per alzare le braccia, io arrivo a una decina di secondi, supersoddisfatta e vincitrice tra le donne A. Ancora una volta abbiamo dato spettacolo! E per chi mi ha chiesto se ci ho preso gusto, la risposta ovviamente è: sì!!

(foto Priori)


CLASSIFICHE DONNE:
1^ LAURA CALDIROLI
2^ CRISTINA CORTINOVIS (1^ donneA)
3^ SABRINA BELLATTI
4^ SIMONA ETOSSI
5^ CLARA PERLETTI
6^ RENATA LILLO
7^ LORENA CRISTOFORI


Cronaca,foto e classifiche su newsciclismo e pianetamtb a cura di Priori.
Cronaca,foto e classifiche su mastermtb a cura di Catizzone e Travison.

Grazie ad Andrea Alfieri per le foto, presto verranno aggiunte alla "galleria ciclocross 2009-2010".