Campionato italiano 2011



foto A.Priori


17 gennaio 2011

Il campionato italiano di quest'anno è stato un vero punto interrogativo. Non tanto per la stagione che mi ha vista quasi sempre in seconda piazza, ma per il susseguirsi di eventi che hanno suscitato in me, certezze e incertezze. Tutti quelli che hanno seguito questa stagione crossistica sanno che sono partita veramente piano, con pochi chilometri nelle gambe e con zero ritmo di gara. Allenamenti mirati, quando ormai la stagione era già cominciata, uniti alle competizioni, hanno fatto sì che tornassi ad essere competitiva con le migliori crossiste udacine; anche se le dirette avversarie avevano in più quel fondo estivo, fatto di allenamenti, gare di mtb e strada, che le facevano gareggiare con quella mezza marcia in più. Da parte mia, c'è la componente "testa" che spesso è determinante nelle corse, componente che non uso regolarmente, ma che in prossimità degli appuntamenti importanti, ho imparato quasi a controllare. L'evento che ha scombussolato i miei "piani" è stato l'influenza che mi ha fatto correre per ben due volte con la febbre, cosa che a mente fresca, avrei potuto evitare. Così, a quindici giorni dall'appuntamento più importante della stagione, ho fatto sette giorni di stop totale da competizioni e allenamenti. Settimana scorsa, stando attenta a non prendere troppo freddo, ho fatto quattro allenamenti (cosa assai rara per me), di poco più di 1h l'uno. L'unica compagnia che avevo era la musica a basso volume, per avere un po' di ritmo. Le sensazioni che provavo nel pedalare non erano malvage e le speranze di difendere la maglia nel miglior modo possibile, c'erano... ma per un paio di notti, sono state messe a dura prova dai sogni (incubi in questo caso), che mi facevano chiaramente vedere Etossi e Fanchini vittoriose. Non rimaneva altro che aspettare il fatidico giorno.
Come lo scorso anno, la partenza per i campionati italiani è avvenuta il giorno antecedente la competizione. Sabato scorso, con la famiglia al completo, siamo partiti per Busalla. Una volta giunti al paese, abbiamo incontrato diversi atleti e accompagnatori che hanno espresso giudizi negativi per quanto riguardava lo spazio adibito ai parcheggi e per la non pulizia del percorso. La "spedizione tricolore" non cominciava certo nel migliore dei modi. Insieme a mio fratello ed al mio ragazzo, sono andata a visionare a piedi, parte del percorso... il primo pensiero e le prime parole sono state "non mi piace!". Lo vedevo troppo veloce, poco adatto a me. Nel pomeriggio ho parlato con le altre ragazze e in particolare con la Fanchini, nemmeno a lei piaceva molto, ed entrambe eravamo un po' con il morale a terra. Un'altra notizia che mi ha fatto poco piacere questo primo approccio con l'evento, è stata l'assenza dello speaker Priori. Già mi immaginavo che non avremmo avuto i riferimenti sui distacchi e che chiunque ci fosse stato al suo posto, non ci avrebbe nominato come fa lui, che riconosce in un batter d'occhio, praticamente tutti gli atleti. Più tardi ho provato in bici il percorso, che invece si è rivelato essere tutt'altro che facile. Bisognava spingere nei tratti asciutti, usare la tecnica nelle tante curve, saltare ostacoli che mi arrivavano appena sotto al ginocchio e destreggiarsi in vari punti, per il fango che ti incollava le ruote a terra.
Una volta visto il percorso e fatta l'iscrizione, insieme alla famiglia Buttò, siamo andati in agriturismo. Un posto in cima ad una collina, che consiglio a chi cercasse un posto dove dormire, ad una decina di chilometri da Busalla: agriturismo La Costa a Mignanego (agriturismolacosta.net). Delle camere veramente carine e comode, nessun rumore che disturbava il sonno. Il padrone di casa, un signore simpatico e disponibile ad ogni richiesta. La cena è stata ottima, tutte cose fatte da loro, dal pane ai liquori. Io come al solito, non mi sono risparmiata ed ho mangiato: un bel piatto abbondante di tagliatelle, due cotolette di coniglio, due fette di torta salata agli spinaci, un po' di meringhe; bevuto acqua e bevande alcoliche, quanto bastavano per farmi dimenticare  pensieri sulla gara. Finita la cena, qualche racconto di vita quotidiana, un po' di risate e alle 23, tutti stanchi, siamo andati a dormire. Ore 6.45 suona la sveglia, ore 7 a tavola, la pasta per chi avrebbe corso era pronta. Svelo a tutti il sogno della notte: "ha vinto  la Simona, io non andavo avanti nel fango e sono arrivata ultima". Vi confesso che questo sogno mi ha spiazzata e agitata ancor più del dovuto.
Una volta giunti al ritrovo, a destabilizzare la precaria tranquillità di tutti è stata l'assenza di parcheggio vicina al percorso, così tra i preparativi e il portare l'attrezzatura nei pressi della partenza, sono giunte le 9.45. Giusto 5 minuti di rulli e poi in griglia, otto donne A. Quella che ho temuto di più è stata ovviamente colei che ha vinto più gare, Simona Etossi; seguita da Silvia Barbero, ottima biker, che negli ultimi anni sta migliorando anche in questa disciplina e via via tutte le altre... mai sottovalutare nessuna, tutto può accadere. Cinque le donne B, che partiranno 10 secondi dopo di noi.
In riga - foto G.Fierro
L'agitazione sale, i super partono, poi i debuttanti.. "10 secondi"; un sottofondo musicale che incute timore... bandiera abbassata..si parte!
La prima a prendere il comando è Simona Etossi, in seconda posizione io, dietro sento che sono alla mia ruota, ma non so chi ci sia. In poche centinaia di metri Simona fa il vuoto, è partita forte anzi, fortissimo. A metà del primo giro  (se non ricordo male) mi passa Silvia Barbero, ha una pedalata un po' più brillante della mia e agli ostacoli, è più svelta di me, così prende qualche metro di vantaggio ed io, sono costretta a rilanciare per chiudere il buco. In questi attimi penso che Simona sarà la vincitrice. Poi rilancio dopo rilancio, riesco a colmare il lieve distacco e nel corso del secondo giro, siamo una a ruota dell'altra; dico a Silvia "se tiriamo un po' per uno, possiamo recuperare". Da dietro ci prendono due donne B, Fanchini e Bergamo, loro pedalano regolari ma sono un po' più veloci di noi. Sfruttiamo però il loro riferimento e così il ritmo aumenta, Simona ci appare sempre più vicina e nel corso del terzo giro ha difficoltà a tener testa, così nel tratto prima della parte esterna alla pista, Silvia la sorpassa. Io non riesco a passarla nello stesso momento, ma una volta finito il tratto pianeggiante, appena il terreno sale di pendenza, mi porto alla sua destra e in agilità la sorpasso senza grosse difficoltà, portandomi immediatamente alla ruota della Barbero. La situazione cambia nell'immediato, Simona crolla e davanti siamo sole. Le gambe girano bene e così anche la mente si riempie di energia, comincio a credere che potrei dire la mia. Una volta passate al contagiri, ci immettiamo nella parte "bassa" del tracciato, dove c'era la maggior parte del pubblico. Appena siamo in vista si sente un vero boato, nessuno evidentemente si aspettava che la testa della corsa cambiasse i colori. Si sentiva incitare me e Silvia. E' stato bello sentire tutte qelle voci che gridavano e tra le tante, qualcuno mi dice "cavolo credici, credici!!" (beh non proprio così, ma non posso scrivere certe parole!). Arriviamo sotto alla rampa  da affrontare giù dalla bici e ne approfitto per ricambiare il mezzo, che avevo cambiato nel giro precedente. Nuovamente con la "prima bici", un po' più leggera dell'altra e pulita, poco bastava per sembrare più veloce. In quel tratto c'era quasi tutta la famiglia: mamma, papà (che faceva il cambio bici), cognata e nipote. Mio fratello e il mio ragazzo in altri punti del percorso, uno per gridarmi distacchi ed essere pronto con un'altra bici nell'eventualità che potesse succedere qualcosa, l'altro per passarmi un po' di acqua. Nella parte finale del quarto giro, nello stesso identico punto in cui ho passato Simona, mi sono alzata dalla sella ed ancora una volta in agilità ho sorpassato la Barbero. Mi sono detta "è ora di provare, se la tengo a ruota, è facile che poi se ne va!". Così continuo l'azione e agli ostacoli prima della corsia dei box, vedo che l'ho staccata di qualche metro. Pedalata dopo pedalata la convinzione sale, il tifo non manca, le gambe rispondono alla testa, tutto finalmente appare perfetto. Il contagiri segna -3. Non vedo l'ora di arrivare dove si sentono la maggior parte dei sostenitori, so che lì sarò "spinta" dagli incitamenti.. e così è. L'unica cosa che mi impedisce di andare veloce in alcuni tratti è il fango, una poltiglia collosa, nella quale più spingi duro e più ti pianti. Anche gli ostacoli sono stati molto insidiosi, nonostante la maggior parte delle volte mettessi la bici in spalla, mentre saltavo il primo ostacolo, che era quello più alto, le ruote toccavano le assi ed un paio di volte ho perso un po' l'equilibrio; senza però nessuna conseguenza. In questa ultima parte di gara ho pedalato insieme alla seconda delle donne B, Vania Bergamo; cercavamo di andare via regolari, ma poi mi sono staccata, per poi riprenderla e andare via da sola. A due giri dalla fine, mio fratello mi dice che ho poco meno di 30" di vantaggio: non molto ma nemmeno poco. Nel punto più sperduto del tracciato, dove non c'era un'anima viva oltre a chi pedalava, ho il tempo di realizzare quello che sto facendo e la testa mi sussurra che: ho dietro una forte biker, ma io sono una crossista e questa gara è adatta a me. Pedalando verso punti in cui comincia ad esserci il pubblico, sento che dicono "non mollare, le corse si vincono dopo il traguardo!". La stanchezza e le emozioni però, si fanno sentire e il ritmo cala leggermente. Poco prima dell'ultimo giro, incrocio lo sguardo della Fanchini che è saldamente al comando della sua categoria, le grido "vai Barbara!", lei sorride. Un giro al termine, suona la campana. Di nuovo nella parte bassa del tracciato, ancora sento il tifo.. una voce che mi dice "dai Cri!", è il mio compagno Fabrizio che mi sorpassa e poi mi aspetta per scortarmi nell'ultimo giro. Mio fratello grida come un disperato "rilancia, la Silvia non ha mollato e ha guadagnato, hai 20 secondi!". Anche Fabrizio continua ad incitarmi e con le ultime forze rimaste cerco di dare tutto, non voglio farmi prendere, devo e voglio vincere! La parte di fango posta poco prima della parte finale è terribile, pedalo ma è come se fossi quasi ferma.
"scortata" da Fabrizio - foto mamma
Poi esco da quel tratto e poco dopo come per magia, sotto le mie ruote vedo il rosso della pista di atletica. Curva, rettilineo, Fabrizio si sposta e mi lascia passare, l'ultima curva. Mi passano la bandiera, davanti a me una  marea di gente, con i fotografi in prima linea, ho ancora in mente quell'immagine.. finalmente posso esultare a braccia alzate, con i pugni chiusi e le lacrime agli occhi. Un pianto liberatorio di una vittoria per nulla scontata, sognata per tutta una stagione, cercata e lottata fino all'ultimo colpo di pedale, fino all'ultimo respiro... una vittoria ancor più bella di quella passata, perchè più difficile, perchè è una magnifica conferma.. e la soddisfazione di aver sorpreso tutti quelli che non avrebbero mai puntato nulla su di me, facendoli ricredere giro dopo giro.
il trionfo - G.Fierro
Tanti gli abbracci mentre ancora piangevo, con la mia famiglia, il mio ragazzo e le mie avversarie che finita la competizione si dimostrano sempre vere sportive, ed ancora, con sostenitori della mia squadra e non... grazie a tutti quelli che mi hanno incitata!
In nessuna intervista ho dedicato la vittoria, non perchè non ci sia nessuno al quale dedicarla ma perchè lo faccio qui, nel mio spazio.
Dedico questa maglia a me stessa, a mamma e papà, a mio fratello, al mio ragazzo, a mia cognata, a mia nipote, a mia nonna e a nonno Arnaldo, che ho sentito vicino... e a chi mi ha SINCERAMENTE sostenuta.




Ordine di arrivo:
1^ Cortinovis Cristina
2^ Barbero Silvia
3^ Etossi Simona
4^ Macchiarola Ines
5^ Bona Simona
6^ Masin Sabrina
7^ Caimi Patrizia
8^ Cecutti Lucrezia


Cortinovis e Fanchini bis tricolore - A.Priori
Gli altri vincitori della giornata sono stati in gran parte, crossisti del master Garbo, alcuni dei quali come me, si sono riconfermati campioni italiani. Stupende le gare di ognuno di loro! Sarà bello vedere  nel nostro master così tante maglie tricolori.
Primavera: Speroni Matteo
Primavera femminile: Manzoni Gloria
Donne B: Fanchini Barbara
Debuttanti: Bramati Lorenzo
Cadetti: Pivotto Gianluca
Junior: Laverda Diego
Senior: Montanari Davide
Veterani: Caroni Emilio
Gentleman: Valsesia Massimo
Supergentleman A: Pirozzini Lucio
Supergentleman B: Bertoldo Giovanni


Dopo il bello ecco il brutto. Nota dolente di questa manifestazione è stata la premiazione. Siamo stati premiati su una tribuna di un campo da calcio, dove la maggioranza delle persone non vedeva nulla, perchè seduti in laterale e dove non sentiva quasi niente, grazie al malfunzionamento dell'impianto che era stato predisposto. La "cerimonia" è stata tutta da ridere per chi veniva premiato. Sono salita sul podio (inesistente) con le altre due piazzate, senza vestire la maglia.. che ci è stata consegnata solo alla fine, quando ormai la maggior parte della gente se ne era andata, visto che dal quarto in poi la premiazione avveniva da un'altra parte, come fossero in fila ad una mensa. Il livello dei premi è stato veramente basso, mai visto in una manifestazione di questo calibro, anche per i primi classificati.
I commenti della gente presente, non sono stati per nulla positivi per quanto riguarda il parcheggio dei mezzi, la pulizia e l'estetica del percorso, il luogo delle premiazioni, la modalità di svolgimento della premiazione ed i premi. Siamo tutti certi che questi campionati italiani, saranno ricordati esclusivamente per lo spettacolo che hanno dato TUTTI gli atleti e per la  calda giornata di sole che noi da queste parti, in questo periodo, non siamo abituati ad avere.


La manifestazione andrà in onda giovedì 20 alle ore 20 su AB Channel (canale 920 Sky, canale 97 digitale terrestre nazionale, canale 40 Tivù Sat), con replica sabato 22 gennaio alle ore 20.
Se come me non vedete il canale, andate sul sito abchannel e seguite in diretta via web la trasmissione.


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