Per un errore...

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Da qualche ora è terminata la prova del trofeo Ghidoni di Casale Monferrato, organizzata per il secondo anno, dal team Pinato. Questa volta il tempo è stato dalla loro, ed ha permesso di gareggiare senza intoppi. Le frecce per indicare il luogo di raduno confermo che erano casalinghe, ma sono state perfette per arrivare al ritrovo, in un lampo! Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è molto bello, "la Cittadella", una struttura militare racchiusa da mura del XV secolo. Il percorso era simile a quello dello scorso anno, ben preparato e molto vario; non sono mancati ostacoli, sali-scendi, curve a gomito, fango, scalinata e pianura per prendere fiato.. più o meno! Anche per gli spettatori è stato davvero interessante, perchè la visuale sul tracciato era molto ampia. I giri di prova sono stati fondamentali per "studiare" le migliori traiettorie, il terreno era abbastanza scivoloso, la concentrazione non doveva mancare. Della prima corsa ho visto i tre giri iniziali; mio fratello è partito troppo forte ed ha accusato nelle fasi finali, giungendo al traguardo in terza posizione. Chi ha davvero fatto un bel numero, è stato il campione italiano cadetti Massimo Pagani; una cavalcata solitaria che gli ha permesso addirittura di rimontare tutti i veterani (partiti prima), di questi il compagno di squadra Luca Luraghi ha completato l'opera andando a vincere nella sua categoria. E' proprio una squadra "fortissimi"! Altra ottima prestazione l'ha fatta Gabriele Guidali, mio compagno di squadra, che è giunto sesto nella categoria senior.
Prima della partenza, come augurio per questa giornata da befana, ho ricevuto una mini-scopa da attaccare sopra al casco.. indovinate chi è l'artefice, non è difficile!
Sei donne alla partenza, tre giovincelle e tre grandicelle; la prima a fare l'andatura è la Fanchini, seguita da Etossi, io, Bellatti, Perletti e Maioli. Nella prima parte del percorso, nel tratto dove c'erano i tre strappetti, ho messo le ruote davanti ad Etossi, per poi farmi sorpassare un po' prima degli ostacoli. Giunte nella parte alta, dopo gli scalini, ho preso il comando sul piccolo strappetto, perchè davanti a me la Fanchini e la Etossi scivolavano un po', così ho deciso di fare in tranquillità quel pezzo che era il più insidioso, onde evitare qualche intoppo. Finito quel tratto ci fiondiamo verso l'arrivo, le avversarie riprendono le posizioni di partenza e passiamo sotto al traguardo tutte insieme. Anche il secondo passaggio è come il primo, ma poi la Fanchini affonda pedalate più potenti e va via da sola. Reggo ancora per quasi un giro la Etossi, ma poi un po' affannata, devo cedere e complice qualche sorpasso un po' complicato perdo la sua ruota. Il giro seguente è senza dubbio il più difficile, ero stanca, ma dovevo assolutamente contenere il distacco. La Etossi era sempre in vista e vedevo che negli strappi faticava più di me. Passato il calo della metà gara (tipico calo alla Cortinovis, anche mio fratello ne soffre!), vedo avvicinarsi sempre di più la maglia nera e rossa della Bortolami e noto che la pedalata è pesante e negli strappetti, l'ultimo pezzo, lo passa con molta fatica. Una scia da sfruttare è sicuramente quella di Valsesia, che però va veramente forte ed è un miracolo già mettersi a ruota, ma anche qualche metro con un punto di riferimento davanti, fa qualcosa. E' quasi l'ora della campana, l'unico pensiero è "dare tutto e non mollare". Questo, è quello che sentivo anche dai bordi del percorso. Un altro gentlemen viene a prenderci, è Catizzone; una vera fortuna, un altro punto di riferimento da seguire per fare bene le traiettorie e per tentare di andare più forte. I miei occhi guardano avanti, la SuperSimo è lì, a pochissimo. I sali-scendi nell'ultimo giro mi sembravano "paglia", gli ostacoli e i gradini non mi impensierivano; l' ultima discesa l'ho fatta bella stretta e mi sono ritrovata alla sua ruota proprio nel tratto di fango, il mio terreno preferito. Giù i rapporti, la passo a tutta, non so se è a ruota, non ho tempo per guardare; curva a sinistra, via dritto, curva a destra e poco dopo a sinistra, di nuovo dritto. Lo speaker dice "attenzione è volata tra le donne!" Siamo alla curva stretta, quella dove si girava intorno alla pianta; freno, sento la gente che incita, lei crede di passarmi a destra.. impossibile, dopo non c'è spazio. Io taglio stretto e rilancio, credo sia ancora alla mia ruota. Nella "S" dove si lavavano le bici, non rallento, chiudo tutto verso destra e sbaaam, vedo il cielo, sono a terra! Valsesia dice "nooo non dovevi rischiare così!". Poi mio fratello, "dai alzati veloce che ce la fai". Non sapevo di averla già staccata rilanciando, pensavo fosse lì ben piantata dietro, pensavo solo "a tutta fino all'arrivo". Mi sono rialzata con calma e lei era appena passata davanti a me. Vince con merito la Fanchini, con una trentina di secondi.
Ho fatto un errore ed ho perso. Il rammarico c'è stato e un po' c'è ancora. Dopo una bella dormita, di sicuro avrò già la testa ai prossimi appuntamenti. Oggi comunque ho tenuto, ceduto, rimontato e sorpassato...
Dimenticavo, oggi solo due gentlemen hanno ripreso le prime tre befane.. Stefano Pagani a suo dire, ha avuto parecchi intoppi, ma la sfida è sfida. Punto mio. Aspetto il nuovo regolamento...



(foto Giorgio Vianini)





CLASSIFICA DONNE:
1^ BARBARA FANCHINI
2^ SIMONA ETOSSI (1^donne A)
3^ CRISTINA CORTINOVIS
4^ SABRINA BELLATTI
5^ CLARA PERLETTI
6^ FRANCESCA MAIOLI



Servizio fotografico a cura di Vianini.
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