


Gennaio per un ciclocrossista è il mese più particolare ed importante, è il mese della "verità", è il mese dove non vorresti mai sbagliare una competizione, dove non vorresti avere malanni o infortuni, dove vorresti che tutto filasse liscio come l'olio. E' il mese nel quale raccoglierai i frutti di una stagione fatta di allenamenti e sacrifici, di gioie ed amarezze, insomma è il mese dove tiri la riga e fai i conti. Il "mio" gennaio era partito alla grande, con la vittoria a Bogogno, con le gambe che come si dice in gergo, "non sentivano la catena". E' proseguito nel migliore dei modi, con una maglia regionale e da pochi giorni, con una maglia tricolore che porterò addosso per tutta una stagione.
Avevo cominciato a fine agosto ad allenarmi come si doveva, perchè prima, chi mi conosce sa che non avevo fatto molto, qualche competizione in mtb, giusto per non perdere del tutto il ritmo.





Poi ad inizio settembre un tracollo emotivo non indifferente, un cambiamento improvviso non voluto, che ha messo in secondo piano la bicicletta, che poi con il passare dei giorni e con l'aiuto di alcune persone, si è trasformato in un cambiamento positivo dove "la Cri" (come mi chiamano tanti amici crossisti) è tornata ad essere quella di sempre: sorriso stampato sul volto, voglia di pedalare e di fare ciclocross come si deve! A volte non ci si rende conto di quanto ci si adatti a delle situazioni che non condividi, di quanto ti infili in una vita che ti va un po' stretta o un po' larga, di quanto il corpo ti dice "c'è qualcosa che non va"... ma fino a quando ci sei dentro in pieno non vedi bene, è come guidare nella nebbia. Per fortuna ci sono gli "angeli" e persone che ti vogliono bene, che ti fanno vedere le cose da un altro punto di vista e allora da quel momento, è come se vedessi un film e voi sapete bene che alla fine del film, ci sono le critiche. Così esci dalla nebbia, trovi la luce e finalmente sai dove e come devi proseguire il tuo cammino. Ritorni in sella e piano piano, scarichi sui pedali tutto quello che hai dentro; che fuori ci sia il sole o la pioggia non fa differenza, prendi la bicicletta e vai. Giorno dopo giorno ti riprendi, pedali sempre più forte e più forte pedali, più hai voglia di fare.
Da metà settembre in poi ho ricominciato ad allenarmi seriamente, a modo mio, senza tabelle, senza cardio, in perfetta solitudine, secondo le mie sensazioni e tenendo conto di ciò che ho imparato quando correvo "sul serio". Mano a mano che passavano le domeniche, le gambe si facevano sempre più forti, la testa pensava positivo e le posizioni in classifica diventavano sempre più importanti.
Ad una settimana dall'italiano, ma anche prima, cominciavo a sentire la tensione, mi domandavo se "le venete" andassero forte, ma non avendole mai incontrate, non potevo sapere il loro reale ritmo. Mi dicevano che l'unica cosa che conta è "testa bassa e menare!". Il venerdì sono andata a provare il percorso, che con tutta la pioggia caduta si stava trasformando in uno di quelli che mi si addice, fangoso! Una volta esaminato e provato il tracciato, dentro di me si faceva sempre più forte la sensazione che avrei potuto dire la mia.
Il sabato insieme all'amica Sabrina Bellatti e famiglia, siamo partiti in camper per Belgioioso, così da non dover fare tutto di fretta il giorno della competizione. Se non ci fossero loro ai cross, sarebbe tutto un bel po' più freddo, invece così è tutta un'altra divertente avventura. Ho nuovamente provato il percorso e dal giorno precedente, la situazione terreno era peggiorata. Più pioveva e più ero felice, mentre altri si lamentavano del fatto che ci sarebbe stato parecchio da fare a piedi. Ma una stagione di ciclocross si sa, si prepara oltre che pedalando, anche correndo a piedi...ed io ovviamente, non ho fatto nemmeno cinque minuti di corsa! Il resto del sabato lo abbiamo trascorso cercando di far passare il tempo, inutile dire che la cosa che ci riusciva meglio era ridere, così da non pensare alla gara. Finalmente giungeva l'ora di cena, poi tutti a dormire; incredibilmente ho "tirato" tutta notte come un ghiro! Alle 6.30 suonava la sveglia, alle 7 ci trovavamo davanti ad un piatto di pasta, stomaco chiuso, l'ho buttata giù a forza, la tensione si appropriava di me.
Ci siamo quasi, l'ora X stava per arrivare.
Ci prepariamo per fare la verifica delle tessere, i giudici di gara li conosciamo, quattro chiacchiere ed il clima si stempera. Torniamo alla base ed andiamo a fare l'ultimo giro di prova. Il percorso è ancora peggio o meglio, dipende dai punti di vista; i tratti a piedi sono aumentati, sarà una gara difficile, la battezzeranno una gara epocale, d'altri tempi. Chi ci assiste ci prepara i rulli, noi intanto ci mettiamo crema ed olio riscaldanti, poi subito in sella; bisogna rompere il fiato prima di partire, le gambe devono essere calde. L'ultima controllata alla pressione dei tubolari, le ultime battute...
Sono le 10 è ora di portarsi alla partenza. Mancano parecchie donne, forse il tempo ha avuto la meglio sulla loro decisione, ma non importa perchè chi è assente ha sempre torto e le più forti sono tutte presenti.
Le "woman 1" (nuovo nome per la mia categoria), sono appena dietro ai debuttanti, preceduti dai superA e superB, dietro woman 2 e woman 3.


Ringrazio tutti, senza fare nomi perchè rischierei di dimenticarmi qualcuno. Chi ha organizzato ed allestito questo campionato, i fotografi, i giornalisti, i cameraman che ci rendono visibili sul web, sui giornali e in tv; i tifosi che mi danno grinta ed energia e per ultimi ma non ultimi per importanza, tutti quelli che in questi tre giorni mi hanno assistito nella preparazione e in gara, mi hanno lavato e sistemato le bici... siete stati grandi!
A TUTTI VOI dedico parte di questa vittoria, perchè come me, avete creduto fino all'ultimo che potevo farcela! Grazie popolo del ciclocross!
Classifica
1^ Cortinovis Cristina
2^ Masin Sabrina
3^ Profumo Samantha
4^ Ottria Michela
5^ Rossi Lucia
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